10 Film che hanno rovinato la carriera dei loro registi /Pt.3

film che hanno rovinato la carriera
I dieci film che hanno rovinato la carriera di registi inizialmente considerati molto promettenti e che hanno visto così calare la propria reputazione.

 

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7. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (George Lucas, 1999)

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Uno dei film più deludenti della storia del cinema. Prequel a lungo atteso di George Lucas per i primi tre monumentali film della saga di Star Wars, ha fortemente danneggiato l’immagine di genio visionario che era da sempre stata attribuita a Lucas. A causa dell’immenso fan-base della saga, ogni progetto su Star Wars è destinato comunque ad avere successo, e infatti, dopo la debacle dell’Episodio I, i due film successivi riuscirono a riempire lo stesso le sale. Il grave calo della qualità della seconda trilogia ha comunque provocato l’allontanamento di George Lucas dalla cabina di regia per il nuovo film del franchise. I difetti dell’Episodio I riguardano soprattutto la trama e la caratterizzazione degli eroi che non sono riusciti a conquistare il pubblico come invece avevano fatto Luke Skywalker e Han Solo nella trilogia precedente. E non dimentichiamoci di uno dei personaggi più fastidiosi mai creati: Jar Jar Binks. Si potrebbe discutere all’inifinito sul potenziale della seconda trilogia e sulla sua relativa incomprensione, ma ci limiteremo a constatare il dato di fatto: la carriera e la reputazione di George Lucas non sono più state le stesse da allora.

8. Alexander (Oliver Stone, 2004)

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Oliver Stone è stato uno dei registi più discussi e celebrati tra gli anni ’80 e ’90, noto per i temi taglienti e attuali trattati nei suoi film. Wall Street, Platoon e Nato il 4 Luglio hanno dimostrato che Stone era uno dei registi più interessanti dell’epoca. Con l’avvicinarsi del nuovo Millennio, i film di Stone hanno cominciato a perdere in qualità a in attrattiva, e titoli mediocri come Ogni maledetta Domenica hanno iniziato a minare la sua popolarità. Il colpo di grazia arriva però nel 2004, con il kolossal Alexanderbiopic alquanto libero del sovrano macedone Alessandro Magno. Stone racconta la storia del condottiero attraverso il personaggio di Tolomeo, interpretato da Anthony Hopkins, che guida il pubblico attraverso la vita di Alessandro (Colin Farrell), concentrandosi sulla sua ascesa al potere, le sue relazioni romantiche e le sue epiche battaglie. Il film tenta di mostrare il lato più umano del personaggio storico, ma la critica considerò la pellicola un disastro in maniera quasi unanime, pur avendo alle spalle una produzione di qualità. Molte polemiche si scatenarono anche tra gli storici che non apprezzarono molti aspetti del film. I lavori successivi di Stone non sono affatto male, ma niente in confronto ai capolavori della giovinezza, e la sua reputazione rimane comunque minata dagli errori del recente passato.

9. La passione di Cristo (Mel Gibson, 2004)

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Dire che questo film ha distrutto la carriera di Mel Gibson è un po’ fuorviante, in quanto l’attore/regista ha sabotato la sua stessa reputazione con la sua disastrosa e instabile vita personale. Eppure, La passione di Cristo ha comunque fatto la sua parte. Se è naturale che un film religioso abbia sempre dei detrattori, il modo in cui Gibson decide di raccontare il calvario di Gesù ha provocato un vero e proprio putiferio, spingendo molti a definire la pellicola come il film più controverso di tutti i tempi. Gibson mette in scena una ricostruzione abbastanza precisa degli eventi narrati nella Bibbia, con qualche licenza creativa presa per trasmettere meglio il messaggio e i temi della Passione. La storia la conosciamo tutti, è per questo che il regista decide di concentrarsi sul dolore provato da Gesù e sullo strazio subito, in maniera molto cruda e violenta. Il film fu un incredibile successo commerciale, ma sia la critica che il pubblico sono rimasti nettamente divisi fra chi lo considera un capolavoro e chi lo classifica come spazzatura. Molti critici hanno anche notato un certo carattere antisemita nella trama. Le critiche dovute al mal celato razzismo presente nel film mandarono Gibson su tutte le furie e diversi episodi, in cui sono state dette frasi poco fortunate, hanno drasticamente ridotto l’apprezzamento del suo personaggio agli occhi del pubblico.

10. Lady in the Water (M. Night Shyamalan, 2006)

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Forse il regista che più di tutti merita di essere presente in questa lista. La reputazione di Shyamalan a Hollywood è cresciuta più velocemente di quanto fosse mai accaduto prima ad altri registi, grazie all’incredibile successo de Il sesto senso, che ancora oggi è il primo titolo che viene in mente a chiunque senta nominare il suo nome. Poi è arrivato un altro capolavoro, Unbreakable – Il predestinato e altri titoli interessanti come SignsThe village. Tutti i film di Shyamalan hanno una caratteristica in comune: un colpo di scena finale sconvolgente, e quando questo divenne chiaro a tutti, l’effetto sorpresa sparì e i colpi di scena iniziarono a essere considerati sempre più ridicoli. Se i primi di film del regista rimasero comunque convincenti, Lady in the water fu molto meno avvincente, con un protagonista tuttofare (Paul Giamatti) che trova una sirena di nome Story nella piscina del palazzo in cui lavora. Più la trama va avanti e più diventa confusa, piena zeppa di personaggi di cui non importa nulla a nessuno e che la sceneggiatura non riesce a seguire come si deve. Da qui è iniziata la parabola discendente di Shyamalan, la cui carriera è stata definitivamente affossata dai tre film successivi: E venne il giorno, L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth. Il suo ultimo film uscito nelle sale è The Visit che, pur essendo molto lontano dal livello dei suoi primi lavori, lascia comunque ben sperare.

Fonte: Taste of Cinema

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