10 film sul lato oscuro di Hollywood (Parte 2)

lato oscuro
Dieci film che mostrano il lato oscuro di Hollywood, la brutale fabbrica dei sogni distrutti gestita da sociopatici. La decostruzione del mito.

 

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6. L.A. Confidential (1997)

lato oscuroGli anni ’50 sono considerati l’epoca d’oro di Hollywood. Le star dei film erano veri e propri Dei, Buoni e cattivi erano ben definiti e distinti, erano poche le sfumature. La struttura dei film rispecchiava il manicheismo politico tipico della guerra fredda.
Ma dietro la splendente facciata, le luci e il glamour, Hollywood era una città costruita sulla corruzione, sulle bugie, la prostituzione, il furto e l’omicidio. Il noir di Curtis Hanson L.A. Confidential, basato sull’omonimo romanzo di James Ellroy, mostra tutto il marcio della valle delle celebrità. I personaggi del film sono incastrati negli ingranaggi di questa macchina infernale, in cui tutti sono coscienti del male necessario a tenere a galla l’illusione hollywoodiana, ma a nessuno è permesso parlarne. Il personaggio interpretato da Russel Crowe, in particolare, è un anti-eroe rappresentato nell’era degli eroi perfetti di Hollywood.

5. Il prezzo di Hollywood (1994)

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Cinico, brutalmente onesto e nichilistico film con un cast fantastico che comprende Frank Whaley, Kevin Spacey e Benicio del ToroIl prezzo di Hollywood è un gioiello dimenticato degli anni ’90 e una delle satire più feroci mai fatte contro Hollywood.
Guy (il personaggio di Whaley) ha il vizio di collegare qualsiasi cosa gli accada nella vita a un film. Le sue azioni nel corso della pellicola si baseranno principalmente su questo. Il prezzo di Hollywood parla di tutti i sacrifici che si è disposti a fare per ottenere il successo. Il personaggio di Kevin Spacey avrà il compito di insegnare a Guy come ottenere la fama che desidera, ad ogni prezzo, e ad agire invece che sognare.

4. Barton Fink (1991)

barton fink

Ambientato nella Hollywood degli anni ’50, il film dei fratelli Cohen è la rappresentazione cinematografica dell’incubo di essere uno sceneggiatore che lavora nello studio system.
John Turturro interpreta Barton Fink, uno scrittore newyorkese trascinato a Los Angeles per lavorare alla sceneggiatura di un film sul wrestling. Il problema di Barton è che non sa assolutamente nulla di wrestling, o della vita al di fuori del proprio quotidiano. Barton è un outsider a Hollywood: è unico, intellettuale ma anche terribilmente confuso.
Barton Fink è la storia di un artista che ha difficoltà a relazionarsi col mondo esterno, che non riesce a identificarsi col sentire comune del pubblico medio di Hollywood o con i desideri di registi e produttori. È un ritratto di Hollywood del tutto inedito.

3. I protagonisti (1992)

i protagonisti

Il film di Robert Altman è soprattutto un thriller: Tim Robbins è il dirigente di uno studio che riceve cartoline minatorie da uno sceneggiatore anonimo. Abituato a distruggere sogni per lavoro, è convinto che si tratti solo dell’ennesimo scrittore scontento che ha spazzato via in passato. Dopo aver rintracciato il presunto colpevole, lo uccide, ma le minacce non si fermano. Sembra il tipico thriller alla Hitchcock, ma a rendere un film brillante sono i suoi diversi strati e le sue diverse interpretazioni.
I protagonisti è un film che sa di essere un film, consapevole di star raccontando una storia con lo stesso artificio della città in cui è ambientato. Nel film sono presenti numerosi cameo (Bruce Willis, Julia Roberts, John Cusack, Cher, Nick Nolte, eccetera) che appaiono durante tutto il racconto, per ricordarci dove ci troviamo.
Il finale del film è poi un gigantesco dito medio puntato su Hollywood, è un finale che non ha senso, non meritato, ma che è fatto in un certo modo perché “i film vanno fatti così”.

2. Viale del tramonto (1950)

viale del tramonto

Probabilmente il film più conosciuto, Viale del tramonto (Sunset Boulevard) mostra la solitudine, il senso di vuoto e il rifiuto che colpisce tutti, prima o poi, a Hollywood. Non c’è un lieto fine per nessuno nel capolavoro di Billy Wilder, neanche per chi ha sacrificato ogni cosa per il successo, non per chi ha conosciuto la fama più assoluta prima di passare di moda.
Narrato da un cadavere fluttuante in una piscina (davvero!), il film racconta la storia di uno sceneggiatore squattrinato che incontra per caso una vecchia stella del cinema muto, Norma Desmond, interpretata da Gloria Swanson, che fu davvero una celebrità dei film senza sonoro.
L’attrice è invecchiata e passa le sue giornate da sola (se non si considera la compagnia dela servitù), nella sua immensa e gotica villa su Sunset Boulevard. Il suo unico amico è il fedele maggiordomo (che nasconde un segreto), autore di finte lettere che recapita alla Swanson per farle credere di essere ancora amata dai suoi fan. La protagonista viene anche ingannata dal grande regista e vecchio collaboratore Cecile B. Demille (il regista de I dieci comandamenti, che interpreta se stesso nel film). Quando lo sceneggiatore le confessa di non avere un vero progetto per lei e di rimanere in casa sua per puro divertimento, Norma Desmond lo uccide. Avendo perso ogni contatto con la realtà, Norma crederà di star recitando in un film quando le troupe televisive entreranno in casa sua per filmare la scena del delitto. Iconico il finale, con la Swanson che scende dall’imponente scalinata usando movimenti ed espressioni tipiche del cinema muto.

1. Mulholland Drive (2001)

mulholland drive

La lotta vuota e solitaria di chi cerca il successo a Hollywood è magnificamente rappresentata nel capolavoro di David Lynch. Il personaggio di Naomi Watts è una donna così delirante e innamorata delle proprie fantasie su Hollywood, che crea una vita alternativa all’interno della propria mente. La protagonista cerca di coprire i propri fallimenti con le proprie convinzioni, secondo cui l’unico motivo del suo mancato successo è una cospirazione per danneggiarla. Raccontato in maniera onirica e surreale, Mulholland Drive è un enigma sospeso tra allucinazione e realtà, un monito ostile contro lo star system hollywoodiano.

In parte tradotto da “Taste of Cinema”

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