10 Film che hanno rovinato la carriera dei loro registi

film che hanno rovinato la carriera
I dieci film che hanno rovinato la carriera di registi inizialmente considerati molto promettenti e che hanno visto così calare la propria reputazione.

 

Mantenere alta la propria reputazione nel corso della carriera non è facile. Per questo ci sono registi che, dopo aver incontrato il favore della critica e del pubblico con alcuni successi, sono andati incontro a una mancanza di idee che ha macchiato irrimediabilmente la loro carriera. A volte si riesce a recuperare l’affetto del proprio pubblico, altre volte si smette semplicemente di fare buoni film, per diversi motivi. A volte però, può anche capitare che una pellicola non venga compresa dai suoi contemporanei ma venga rivalutata nei decenni successivi, riscattando così l’immeritato insuccesso. Esaminiamo alcuni dei casi più famosi.

1. Il Grande Dittatore (Charlie Chaplin, 1940)

il grande dittatore

Charlie Chaplin è stato uno dei più apprezzati registi dell’epoca del cinema muto. I suoi film combinavano uno humour vaudevilliano con potenti e realistiche emozioni umane che portavano a una perfetta unione di comicità e narrazione. Tra i suoi maggiori successi si ricordano Luci della cittàTempi moderniLa febbre dell’oroIl Grande Dittatore, pur essendo brillante come i suoi precedenti film, se ne distacca essendo una sfacciata satira politica contro i regimi totalitari europei sorti negli anni ’30. Si tratta inoltre del primo film sonoro di Chaplin, che prima d’allora era sempre stato titubante in merito all’abbandono del cinema muto. La pellicola ebbe uno strepitoso successo di critica e pubblico e venne candidato a cinque Academy Awards, ma divenne l’inizio del declino della carriera di Chaplin. Il successo de Il Grande Dittatore contribuì a convincerlo a rappresentare sullo schermo sempre più spesso i temi politici che lo coinvolgevano di più. L’allontanamento dal tipo di comicità che l’aveva reso celebre provocò la rapida disaffezione del suo pubblico, il quale molto spesso non condivideva neanche le sue idee politiche, troppo lontane dal sentimento generale dell’epoca che veniva influenzato dalla Guerra Fredda. Il colpo definitivo alla sua carriera venne dato dalla sentenza di esilio da Hollywood a causa delle sue simpatie per il Partito Comunista.

2. La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946)

la vita è meravigliosa

Al giorno d’oggi, La vita è meravigliosa è considerato uno dei più bei classici di Hollywood, ma all’epoca l’accoglienza riservatagli fu molto diversa. Ambientato durante le festività natalizie, il film parla di George Bailey (James Stewart), un uomo di famiglia costretto a sacrificare le proprie ambizioni per il bene dei propri cari. Una sfortunata serie di eventi porta George a tentare il suicidio la sera della Vigilia, buttandosi da un ponte. Un angelo accorre però in suo aiuto e gli fa capire quanto egli sia stato importante nelle vite dei suoi familiari, che è valsa la pena fare tutti quei sacrifici e che ha ancora molte ragioni per cui continuare a vivere.
A questo punto della sua carriera, Frank Capra era un regista estremamente popolare, che aveva catturato il cuore degli spettatori con classici come Accadde una notteMr. Smith va a Washington. La sua popolarità era anche dovuta al suo forte patriottismo e alla serie di docu-film sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale che spiegavano al pubblico per quale motivo combattere fosse così importante.
La vita è meravigliosa fu il primo film di Capra girato nel dopoguerra, ma i risultati al box-office furono disastrosi, e Hollywood pensò così che il momento di Frank Capra fosse passato. Il sentimento del popolo americano era mutato, si era passati dalla Grande Depressione all’Ottimismo post-bellico, e non c’era più spazio per registi come lui, il cui sentimento non aveva seguito il cambiamento della nazione. Capra continuò comunque a girare film e documentari per il resto della vita, ma l’immensa popolarità conosciuta negli anni ’30 e nei primi anni ’40 rimase solo un lontano ricordo.

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