Così come Inside Out entra nella testa di una bambina di undici anni, noi entriamo nell’ultimo capolavoro Pixar per scoprirne i retroscena e i particolari.
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18. La neurologia moderna
Il regista Pete Docter e gli scrittori Meg LeFauve e Josh Cooley, sono stati a stretto contatto con un gruppo di neuroscienziati durante il processo di scrittura di Inside Out. Da qui la classificazione dei ricordi in “ricordi-base” e non, che determinano la nostra personalità, o la possibilità di cambiare i ricordi, così come la trasformazione di essi da breve a lungo-termine durante il sonno. Molto importante poi l’idea che ogni tipo di emozione abbia uno scopo ben preciso e positivo, anche quelle apparentemente negative come tristezza, paura, rabbia e disgusto. Inoltre le forme del labirinto della memoria a lungo termine (nella foto) ricordano quelle di un cervello. Ovviamente Inside Out non è un documentario, per questo nel film ritroviamo anche degli elementi “vecchio stile” come il “quartier generale” all’interno del cervello, semplificazioni necessarie per la scorrevolezza della trama.
17. Il tributo nascosto a Steve Jobs
Nel Centro Produzione Sogni, il “Filtro per la distorsione della realtà” trasforma le creature simili a dei fagioli in fac-simili delle persone che Riley conosce nella vita reale, così, ad esempio, può sognare la sua insegnante e i suoi compagni di classe. In realtà questo è un omaggio a Steve Jobs, il quale fu il primo presidente e finanziatore della Pixar, il cui carisma si diceva creasse un “Filtro di distorsione della realtà” in grado di abbagliare i suoi ascoltatori. L’importanza avuta da Jobs all’interno della Pixar è difficile da quantificare, ma basta dire che la compagnia non sarebbe mai esistita senza la sua visione, il suo guardare al futuro e il suo generoso investimento. Viene omaggiato anche in Toy Story (nominato fra i produttori esecutivi) come in molti titoli di coda degli altri film, soprattutto in quelli di Ribelle – The Brave, distribuito dopo la sua morte.
16. Quante emozioni?
I neuroscienziati concordano sul fatto che i nostri sentimenti siano riconducibili a un certo numero di emozioni, ma non sono ancora d’accordo su quante emozioni esistano, né su cosa siano esattamente. Alcuni dei consulenti a cui la Pixar si era rivolta, sostenevano che le emozioni fossero 27, e lo studio d’animazione aveva perciò pianificato di inserirle tutte e 27 all’interno del film. Tra i ruoli principali ci sarebbero stati Orgoglio, Fiducia, Logica e Sorpresa. Fu chiaro in da subito che il film sarebbe risultato troppo affollato, perciò le prime sceneggiature prevedevano solo le emozioni presenti nella versione arrivata al cinema più Sorpresa, quest’ultima venne scartata all’ultimo momento, quando il processo di ideazione era già concluso, perché considerata troppo simile a Paura.
15. Le regioni del cervello tagliate dal film
Inside Out crea una ricca geografia della mente di Riley: Immagilandia, le Isole della Personalità, la memoria a lungo termine, il Quartier Generale, il Treno dei Pensieri, la discarica dei ricordi, la casa di produzione dei sogni e il subconscio. Ma gli animatori ne avevano create anche altre, successivamente tagliate fuori: i Campi delle Idee (dai quali degli omini raccoglievano le idee da mandare al Quartier Generale) e il Flusso di Coscienza.
14. Doppiatori stalker e Saturday Night Live
Bill Hader, il doppiatore americano di Rabbia, era disposto a tutto pur di ottenere il ruolo. L’attore, diventato famoso per la sua partecipazione al Saturday Night Live, è un grande fan dello studio Pixar e, durante un tour guidato dedicato ai fan, si è allontanato per poter parlare con il produttore Jonas Rivera. Hader è riuscito a convincere la Pixar a farsi assumere quando ha proposto di usare la sua lunga esperienza lavorativa con Amy Poheler al SNL per convincerla a entrare a far parte del progetto. Così la situazione si è rovesciata e la Pixar ha stalkerato il Saturday Night Live per “osservazione e ricerca”. Le scene della Casa di Produzione dei Sogni di Inside Out traggono parecchia ispirazione dall’esperienza della Pixar negli studi del SNL, non a caso sono le più divertenti del film.
13. Metà degli animatori
Non sono state solo molte delle 27 emozioni ad essere tagliate fuori dal film, anche buona parte del cast creativo andò incontro allo stesso destino. Come quasi tutti i film Pixar, per Inside Out si era previsto di impiegare dagli 80 ai 90 animatori, ma alla fine solo la metà di quelli previsti vi lavorarono effettivamente. Ciò fu dovuto ai grossi problemi incontrati da Il viaggio di Arlo (che uscirà in Italia il 25 Novembre), a cui furono trasferiti buona parte degli animatori. La mancanza di risorse portò la media di sviluppo di Inside Out a soli tre secondi di animazione al giorno. Tuttavia il minor numero di lavoratori rese più facile la comunicazione delle idee e le sessioni di brain-storming.
12. Non è l’unico film a chiamarsi “Inside Out”
Due anni prima l’arrivo del film Pixar nei cinema, venne rilasciato un documentario su un artista francese dal titolo Inside Out, e ancora due anni prima uscì un crime-drama di Artie Mandelberg con lo stesso titolo. Ma non è finita qui, Inside Out è anche il titolo di quattro video soft-core porno di Playboy, di un film del 1975 che racconta la ricerca di un ufficiale nazista, di un film del 1985 sull’agorafobia, e di un thriller psicologico del 2005. Senza contare i videoclip musicali di Eve 6 e Britney Spears. Assicuratevi di aver ordinato il film giusto quando vorrete comprare il DVD!
11. I titoli dati all’estero
Diciamolo, questa volta in Italia siamo stati fortunati, piuttosto che cambiare il titolo in maniera orripilante, si è preferito mantenere il titolo originale e puntare su una campagna promozionale battente. Non è andata così in molti altri Paesi in cui la traduzione letterale di Inside Out non suonava bene (neanche in italiano, in effetti), ma si è voluto comunque cambiare il titolo originale. Così in Brasile e Portogallo è diventato Divertida Mente, un gioco di parole facilmente comprensibile da noi italiani, in Spagna è diventato Intensa-Mente, decisamente più passionale, mentre in Francia gli è stato dato il titolo di Vice-Versa, forse il meno sensato. Prima di trovare un titolo ufficiale, negli studi della Pixar venne dato al film il nome di Cake, scelto a caso e senza alcun riferimento con la trama, mentre al pubblico veniva semplicemente presentato come Il film Pixar che ti porta all’interno della mente.
10. Emozioni “da ufficio”
In un certo senso, Inside Out è una office-comedy: un gruppo di persone senza nulla in comune e senza esperienza viene costretto a lavorare insieme. Non è un caso, quindi, che i doppiatori americani di Tristezza (Phyllis Smith), Disgusto (Mindy Kaling) e Rabbia (Bill Hader) provengano dal cast della serie tv The Office.
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