Li ritroviamo spesso in molti film, ma come sono nati quelli che oggi consideriamo “cliché”? In quale film sono stati usati per la prima volta? Ecco, fra gli altri, sette esempi di “nascita di un cliché”.
Hollywood ne ha fatto negli anni un punto di forza: a causa della massiccia produzione industriale di pellicole, l’industria cinematografica americana non ha potuto fare a meno dell’uso di alcuni cliché, ma in realtà questa consuetudine è diventata comune in tutto il mondo. Cos’è un “cliché”? È una caratteristica della trama, o di un personaggio, che appare scontata e poco originale al pubblico. Non a caso, il termine deriva proprio dal contesto industriale, in cui veniva usato per indicare una matrice tipografica per le illustrazioni da stampare in serie.
Appare però ovvio che, almeno per una volta, quei cliché che ritroviamo in moltissimi film siano stati qualcosa di originale e sorprendente, ed è successo la prima volta che sono stati usati, prima di diventare un motivo ricorrente nella produzione cinematografica successiva. Esamineremo quindi la nascita di sette di essi per scoprire in quale pellicola sono stati usati per la prima volta senza risultare scontati.
1 – Lo stereotipo del vampiro
La tipica immagina del vampiro che abbiamo tutti in mente (o che avevamo prima del fenomeno Twilight) è sicuramente attribuibile, in buona parte, alla descrizione che ne fece Bram Stoker nel suo romanzo. Ma dal punto cinematografico, il creatore di questo “cliché” è sicuramente Bela Lugosi. Nonostante Lugosi non fosse stata la prima scelta per interpretare il conte Dracula nell’omonimo film del 1931, la sua interpretazione si rivelò iconica, al punto da influenzare tutti gli attori che, successivamente, hanno avuto a che fare con il ruolo. A caratterizzare l’interpretazione di Bela Lugosi furono il suo accento ungherese/romeno e l’attaccatura dei capelli a “punta della vedova”; due caratteristiche che rivedremo in quasi tutti i vampiri al cinema e in tv. L’esempio più recente? Il film d’animazione Hotel Transylvania.
2 – Il covo del cattivo
Riconoscete il tizio nella foto? È il Dr. No, il primo antagonista della saga cinematografica di 007, apparso nel primo film Licenza di uccidere. L’idea di un covo per il “villain” di turno non è di certo attribuibile al primo film di James Bond, lo sono invece molti dettagli del covo che ricorrono molto spesso in altri film da allora. Ad esempio la collocazione all’interno di un vulcano, o il lusso presente negli interni, il grande acquario e le porte automatiche scorrevoli. Tutti dettagli che avrete sicuramente visto in altre pellicole (in Austin Powers, ad esempio), e che sono stati ideati dal designer Sir Ken Adam.
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