10 antologie horror da recuperare (Parte 2)

Per molti appassionati il miglior horror è quello delle antologie. Ecco dieci delle migliori antologie horror da recuperare o da scoprire.

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  • Ai confini della realtà (Twilight Zone: the movie – 1983): originariamente era una serie televisiva di successo, ma dopo la morte dell’autore Rod Serling la qualità scese molto in basso e fu difficile riconquistare il pubblico affezionato alle storie di Rod. La versione cinematografica, però si rivelò essere un tributo molto soddisfacente alla serie originale. Buona parte del merito va sicuramente ai registi, e i nomi coinvolti vi sorprenderanno! I quattro episodi che compongono il film sono stati girati da John Landis, Steven Spielberg, Joe DanteGeorge Miller. Tre dei quattro episodi sono dei rifacimenti di vecchie puntate della serie tv, e corrispondono, molto probabilmente, a quello che Rod Serling avrebbe fatto se avesse avuto a disposizione il budget e la tecnologia riservati al film. Perciò, dopo aver visto la versione cinematografica, è probabile che non vediate l’ora di recuperare anche la serie tv originale, sempre che vi piaccia l’horror fatto alla vecchia maniera.

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  • Racconti dalla tomba (Tales from the Crypt – 1972): qui le cose si fanno complicate. Racconti dalla tomba è un film tratto da una serie di fumetti che ha ispirato anche la serie tv I racconti della cripta, andata in onda sulla HBO negli USA sedici anni dopo, nel 1989, mentre in Italia i primi tre episodi della serie sono stati trasmessi al cinema sotto forma di film. Le prime due stagioni della serie tv furono poi trasmesse per intero da Italia 1 col titolo di Racconti di mezzanotte. Giusto per non fare confusione, quello di cui vi parliamo è il film originale, proiettato nelle sale nel 1972. Racconti dalla tomba parla del guardiano di un cimitero che racconta a cinque persone il modo in cui sono morte (non se n’erano accorte, a quanto pare!). Il primo segmento del film è stato ripreso nel secondo episodio della serie televisiva e racconta di una donna che uccide il marito durante la vigilia di Natale, per poi essere perseguitata da un Babbo Natale assassino. Seguiranno poi storie di incidenti d’auto, omicidi premeditati e vendette. Il film, a differenza della serie tv, cerca di essere genuinamente terrificante, non semplicemente spaventoso. Se avete voglia di una buona dose di horror vecchia scuola, è questo il film che fa per voi.

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  • I tre volti della paura (1963): ed ecco il primo film italiano della lista. Girato da Mario Bava e conosciuto all’estero col titolo Black SabbathI tre volti della paura è uno di quei film da non perdere assolutamente. È composto da tre episodi, più l’introduzione e la conclusione recitate da Boris Karloff: il primo episodio sembra anticipare lo schema di Scream di Wes Craven, ovvero quello di una donna che riceve telefonate da uno stalker omicida; il secondo episodio racconta di un uomo che ritorna a casa dopo aver ucciso un “non-morto”; l’ultimo ci presenta invece una donna posseduta dallo spirito del cadavere che aveva derubato.
    I tre volti della paura è una delle prime antologie horror e gli episodi non hanno alcun collegamento logico tra di loro, il film inizia semplicemente con Boris Karloff su uno sfondo blu che, rivolgendosi direttamente al pubblico, presenta le tre storie. L’ultimo episodio del film, in particolare, è uno dei migliori lavori di Bava, in grado di andare ben oltre l’etichetta dell’horror e trasformare il film in un incredibile capolavoro artistico.

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  • The Theatre Bizarre (2011): il film si apre con una donna che entra in un teatro abbandonato, accolta da un pupazzo meccanico che la invita ad assistere allo show, ed è così che viene presentata agli spettatori una serie di racconti. Alla fine di ognuno di essi il film ci fa vedere la lenta trasformazione del pupazzo in essere umano e della donna in pupazzo. The Theatre Bizarre entrerà di sicuro nella vostra personale classifica dei film più strani che abbiate mai visto. Se le storie appaiono abbastanza comuni (una coppia che ha a che fare con una strega; un’altra che deve affrontare la fine della relazione; un uomo che soffre di incubi; una madre e una figlia che discutono del significato della vita e della morte; un assassino che estrae i fluidi dagli occhi delle vittime per iniettarli nei propri; un ragazzo che si innamora di una ragazza con uno strano fetish per il cibo), il modo in cui vengono raccontate è abbastanza crudo e confusionario, e dà la sensazione di guardare un film uscito direttamente dai gironi dell’inferno. Più che terrificante, potremmo definire The Theatre Bizarre un film disturbante. Se amate quel genere di film che vi costringe a porvi qualche domanda sulla vostra sanità mentale, avete appena trovato pane per i vostri denti.

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  • I delitti del gatto nero (Tales from the Darkside – 1990): anche in questo le cose sono un po’ complicate. Il film è tratto da una serie tv del 1984, andata in onda in Italia col titolo Un salto nel buio o anche conosciuta come Codice Mistero, da non confondere con il film del 1987 Salto nel buio (Innerspace) di Joe Dante e Steven Spielberg, che non ha niente a che fare con l’horror, trattandosi di un film di fantascienza. Una volta chiariti i problemi dovuti alla terribile mania italiana di appioppare titoli a caso ai film e alle serie tv, possiamo parlare del film del 1990, conosciuto in Italia col titolo I delitti del gatto nero. La storia è curiosa fin dall’inizio, e ci presenta una strega intenta a cucinare un giovane ragazzo che, per rimanere in vita, racconta alla strega tre storie tratte dal libro Tales from the Darkside. Il film è diretto da John Harrison, mentre i tre episodi sono stati scritti da Michael McDowellGeorge A. Romero. Nel primo episodio, che racconta la storia di uno studente che resuscita una mummia per vendicarsi dei bulli che lo prendono di mira a scuola, possiamo ammirare un giovane Steve Buscemi e una ancora più giovane Julianne Moore. Nel secondo episodio, un uomo assolda un cecchino affinché uccida un gatto da lui ritenuto malefico, mentre nel terzo si parla di un artista che assiste all’omicidio effettuato da un gargoyle. Se state pensando che il film sembri un po’ ridicolo o quanto meno goffo, state pensando bene, ma merita di essere visto almeno una volta.

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  • V/H/S (2012): a prima vista potrebbe apparire come il solito film a basso budget girato con la tecnica del “found footage”, ma in realtà è un film che ci ha regalato alcuni dei migliori momenti horror degli ultimi anni. A differenza di altri “found footage” come Paranormal Activity, qui non c’è l’ombra di filler, V/H/S scorre spedito e porta lo spettatore esattamente dove vuole essere portato, immerso nel terrore.
    Il film inizia con un gruppo di persone alla ricerca di una particolare videocassetta all’interno di una casa, ma i personaggi finiranno col ritrovare registrazioni di brutali omicidi e di eventi soprannaturali. Vi sembrerà di assistere a qualcosa che non vi è permesso vedere e i cinque episodi (che raccontano ciò che i personaggi guardano sulle VHS) sono permeati da un incredibile senso di autenticità. V/H/S è, insieme al sequel V/H/S 2, una deliziosa raccolta di horror, in grado di appassionare anche i non amanti dello stile “found-footage”.

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  • Creepshow (1982): girato da George A. Romero, il cui scopo è quello di divertire lo spettatore spaventandolo. Si tratta di una delle prime antologie horror basate sull’umorismo nero, e riesce ad essere contemporaneamente stupido e spaventoso. Lo stile del film richiama molto quello dei fumetti, soprattutto perché l’inizio ci presenta un ragazzo intento a leggere un fumetto horror, da cui scaturiranno cinque episodi: un padre violento che ritorna dall’oltretomba il giorno della festa del papà; un bifolco (interpretato da Stephen King) che scopre un meteorite; uno psicopatico (interpretato da Leslie Nielsen) che seppellisce nella sabbia un uomo ancora vivo; la storia di una strana creatura rinchiusa in una gabbia; un ragazzo con una fobia per i batteri.
    Creepshow non solo contiene degli interessanti e oscuri momenti horror, ma si sviluppa usando anche stili differenti. Ogni episodio, inoltre è scritto da Stephen King che recita anche all’interno del film. Quale migliore motivo per recuperare Creepshow?

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  • La vendetta di Halloween (Trick ‘r Treat – 2007): le storie del film sono collegate tra loro in maniera così brillante che La vendetta di Halloween sembra quasi non essere un’antologia. Il film racconta quattro storie separate, ambientate tutte nella stessa città la sera di Halloween, ma tutti e quattro i segmenti sono portati avanti contemporaneamente e, a volte, i personaggi delle diverse storie si incontrano. Inoltre La vendetta di Halloween è una delle poche antologie horror a non avere un anello debole, poiché tutti gli episodi sono costruiti alla perfezione. Oltre a del genuino horror non mancano dei sorprendenti colpi di scena, in grado di far cambiare completamente la considerazione dello spettatore nei confronti dei personaggi. È senza dubbio uno di quei film che merita più di una visione, e se non passerete il prossimo Halloween a guardarlo, sappiate che passerete un 31 Ottobre decisamente triste.

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