Zankyou no Terror: terrore e sentimento

Il consiglio di oggi per gli amanti dell’animazione giapponese è “Zankyou no Terror”, serie che ruota intorno a un insolito gruppo terroristico giapponese.

 

Oggi parliamo di un anime abbastanza controverso, Zankyou no Terror, anche conosciuto col titolo internazionale Terror in Resonance. Serie televisiva prodotta dallo studio MAPPA e diretta da Watanabe, che è stata trasmessa per la prima volta in Giappone il 25 settembre 2014 dalla Fuji TV. La storia si sviluppa in 11 episodi, apperentemente pochi ma la serie punta molto più sulla qualità che sulla quantità.

Ma ora parliamo in maniera sintetica della trama, Tokyo è vittima di vari attentati terroristici da parte del duo Sphinx, composto da due adolescenti a cui si unirà poco dopo Lisa, studentessa segnata dagli abusi della madre e dal bullissimo delle compagne di classe. Lisa si ritroverà ben presto coinvolta nei loro piani dopo aver scoperto per caso l’identità dei due ragazzi. Il primo episodio è uno degli episodi pilota più belli e accattivanti che abbia mai visto, in seconda e terza posizione metterei Ergo Proxy e Mawaru Penguindrum di cui vi parlerò in futuro.
Dal punto di vista tecnico c’è poco da commentare, le animazioni raggiungono livelli di realismo impressionanti, sono molto dettagliate, e vantano un uso quasi perfetto della fisionimia facciale nei primi piani  e nel movimento dei personaggi nei campi lunghi.

Terror in resonanceLa colonna sonora, curata da Yoko Kanno, riesce a toccare l’animo di chi l’ascolta, alternandosi ritmi dolci a ritmi incalzanti. Esse richiamano, come anche altri piccoli dettagli nell’anime, le terre gelide dell’Islanda. I motivi di questa scelta non saranno comprensibili sin da subito, ma verranno chiariti in seguito.

Una cosa che potrebbe farvi storcere un po’ il naso è la caratterizzazione di alcuni peronaggi, sia principali che secondari. Nine, il cervello del duo Sphinx, ci viene presentanto all’inizio dell’anime come il membro principale del duo, mentre Twelve come un mero aiutante. Stranamente è Twelve a essere caratterizzato meglio di quello che dovrebbe essere il protagonista principale, creando una sensazione di squilibrio nello spettatore. I primi episodi lasciano trasparire che Nine, all’apparenza freddo e calcolatore, sia in realtà qualcosa di più di ciò, ma il suo sviluppo non trova totale compimento.

Zankyou no terrorTwelve invece, come scritto poco fa, è il personaggio meglio caratterizzato. Dal solare sorriso, vivace e dalla fenomenale memoria, più incline, rispetto a Nine, a seguire i suoi sentimenti, rendendolo più umano e forse più vicino a noi, egli prenderà sotto la sua ala Lisa, altra protagonista di questa storia, che porterà nel duo un po’ di sbilanciamento e debolezza, ma anche affetto e vitalità, che mancano ai due protagonisti principali.

Ma il personaggio di cui vengono meno sviluppate le potenzialità ai fini del racconto è l’antagonista Five, il quale non solo manca di personalità, ma abbassa di molto la credibilità dell’anime. difatti come può una ragazzina che fino a poco tempo prima era un esperimento nelle mani del governo, ricoprire una posizione così alta, e agire in maniera del tutto infantile? E soprattutto come può una ragazza vissuta in America avere una pronuncia così pessima? Anche il doppiaggio giapponese risulta perciò poco convincente.

Il messaggio finale della storia, nonché la firma del duo VON, è la speranza. Speranza che alcune agghiaccianti verità non vengano mai più taciute, speranza che nel mondo non vi sia più omertà, speranza che cose terrificanti non possano più accadere e che a pagarne le conseguenze debbano essere i più deboli, speranza nella giustizia. Prodotto quasi perfetto, macchiati da alcuni piccoli difetti di sceneggiatura, ma comunque in grado di toccare gli animi dei più sensibili.

zankyou no terror

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