DANZA SARACINA CHISTA SIRA!, la fratellanza universale secondo ALESSANDRO D’ANDREA CALANDRA

Finalista dell’edizione 2024 di Sanremo Trend e vincitore del Premio Napoli 2 Giugno come “Miglior brano inedito”, Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Danza saracina chista sira!”.

Estratto dal primo album intitolato “Sicilia vacanti”, vede la luce il nuovo singolo del cantautore agrigentino che firma testo e musica. Lo fa, come sempre, nel dialetto della sua terra rilanciando l’idioma della Trinacria. Una lingua potente, ricca, efficace, moderna, attuale, vivida.

Lo scenario è quello di una sontuosa Palermo, capitale dell’impero di Federico II. Nella “Sala della fontana”, a palazzo della Zisa, è in corso una trascinante jam session: musicisti arabi e normanni intonano un canto di fratellanza. Il duca di Svevia balla alla maniera degli orientali e non pensa affatto alle crociate, come invece vorrebbe il papa. Secondo lo “Stupor mundi” non ha senso partire per il Medio Oriente poiché “la vera Terrasanta è la Sicilia”, che sta vivendo un periodo d’oro.

Palermo è la città più importante d’Europa, il luogo dov’è cresciuto. Accanto alle numerose moschee sorgono chiese e sinagoghe. Angusti castelli medievali vengono impreziositi da giardini esotici, ricchi di palme e frutti di ogni forma e colore. Qui coabitano in pace Siciliani, Saraceni, Normanni, Greci ed Ebrei.

Immerso in questo mood, Alessandro D’Andrea Calandra trae ispirazione per comporre DANZA SARACINA CHISTA SIRA! Nel brano, dalle sonorità arabe, non manca l’oud, antenato del liuto e quindi della chitarra, e nemmeno il rebab, predecessore del violino. Il canto finale, “quando parte la musica abbiamo lo stesso padre e lo stesso Dio”, è ciò che l’autore vuole rappresentare. Una società dove le differenze arricchiscono la colonna sonora dell’esistenza di ognuno. Un messaggio quanto mai attuale, visti i terribili fatti di politica internazionale che sono al centro del triste racconto del nostro tempo.

«Una lezione di civiltà, di umanità e fratellanza ci viene offerta da Federico II e dalla Palermo del XIII secolo.» spiega l’artista «Una lezione che dobbiamo assolutamente recepire, se vogliamo affrontare in modo pacifico e costruttivo il presente. Faremo bene solo se riusciremo a ricordare che “quannu attacca ‘a musica semu tutti frati.”.»

Fuori DANZA SARACINA CHISTA SIRA!, disponibile anche su Spotify e YouTube.

Alessandro D’Andrea Calandra

Nasce ad Agrigento il 23 novembre 1972. Da ragazzo suona la batteria in varie band, soprattutto cover dei Dire Straits, Pink Floyd, The Cure, e studia pianoforte da autodidatta. L’ascolto della musica è sempre al centro della sua quotidianità. Tra gli anglosassoni, un’attenzione particolare va sicuramente a Bob Dylan, Bruce Springsteen, ACDC, Black Sabbath, Genesis, Pearl Jam, Simon & Garfunkel, R.E.M. e Coldplay. Nel panorama italiano, invece, si concentra sui cantautori: Edoardo Bennato, Pino Daniele, Branduardi, Dalla, De André, De Gregori e inevitabilmente i Denovo e Carmen Consoli.

Laureato in Ingegneria meccanica, ha lasciato da oltre vent’anni l’amatissima Sicilia per lavorare in una nota azienda metalmeccanica veneta, dove si occupa di formazione. Per mantenere il contatto emozionale con la sua terra, Alessandro D’Andrea Calandra scrive canzoni ethno folk nella lingua d’origine. A marzo 2024 si affaccia nel modo discografico con l’album “Sicilia vacanti”. Raccolta di inediti, interamente in dialetto, che, presi nel loro insieme, diventano le splendide figure di un unico quadro dipinto a mano dall’artista. Al disco fa seguito “Quartu Savona Quinnici”, dedicato alla memoria della strage di Capaci. Adesso è la volta del nuovo singolo, “Danza saracina chista sira!”, già vincitore del Premio Napoli 2 Giugno come “Miglior brano inedito”.

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