La Dolce Vita: in arrivo il remake del classico di Federico Fellini | Riflessioni

In un periodo di remake, reboot, rivisitazioni e improbabili sequel, non potevamo che aspettarci questa notizia. Secondo quanto riportato da Variety, l’Ambi Group di Andrea Iervolino e Monika Bacardi ha stretto un’intesa con la famiglia del grande regista Federico Fellini per realizzare il remake del suo più iconico capolavoro La dolce vita, interpretato da Marcello Mastroianni nei panni del giornalista Marcello Rubini. Il film verrà prodotto e finanziato dalla Ambi Pictures (che deterrà anche i diritti della distribuzione mondiale), insieme allla LDM Productions di Daniele Di Lorenzo.

Francesca Fellini, nipote di Federico, ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto nel corso del tempo innumerevoli proposte di remake, sequel, prequel e interpretazioni varie. Sapevamo di avere bisogno di produttori davvero validi e delle giuste condizioni per motivare la nostra famiglia a vendere i diritti di sfruttamento”.
Secondo Andrea Iervolino: “Tutti gli elementi che hanno reso La dolce vita un classico immediato saranno ingredienti che non mancheranno nel nuovo film. La nostra visione è quella di una versione contemporanea della storia capace di essere altrettanto commerciale, iconica e degna di riconoscimenti ufficiali come l’originale”.

 

Non è comunque detta l’ultima parola, bisognerà trovare, infatti, un regista che accetti una tale sfida e che abbia le capacità di rendere onore a un tale capolavoro. Ricordiamo che La Dolce Vita fu premiato sia con la Palma d’Oro a Cannes che con l’Oscar per i migliori costumi, ma si tratta comunque di rifare un film entrato nell’immaginario comune e nella storia del cinema.

Ma quali potrebbero essere i motivi dietro questa mania di remake che sta coinvolgendo tutto il cinema mondiale? Andrea Minuz, professore di Storia del Cinema nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza, ne ha individuati alcuni:

  • Mancanza di idee nuove;
  • Sicurezza di guadagno: Non c’è dubbio che un’operazione faccia leva sulla curiosità del pubblico, e gli esempi del passato ci dimostrano che i produttori hanno ragione. Secondo un calcolo costi-ricavi, in periodi di crisi si rischia di meno con un brutto remake che con un film nuovo (cioè senza ancora un target preciso di pubblico). Di questo remake si parlerà, mezza campagna di marketing è praticamente già fatta dal titolo e dal risalto dovuto alla notizia del rifacimento di un classico, e in molti lo vedranno anche solo per poter dire “era meglio l’originale” – e a certi livelli (La Dolce Vita) i remake vengono percepiti più come l’adattamento di un classico della letteratura che come un rifacimento vero e proprio.
  • Sicurezza di guadagno 2: Acquisire i diritti per il remake significa acquisire gran parte dei diritti sul merchandising del brand “La dolce vita”, di cui gli introiti del film non sono che un’appendice. Il brand è già noto, ha una sua storia e macinerà utili per anni. È come comprare un’azienda nel pieno del suo successo e investirci sopra.
  • Iconicità: Ammettiamolo, molte delle persone che conoscono la scena de La Dolce Vita in cui Anita Ekberg si fa un bagno nella Fontana di Trevi, non hanno mai visto il film, quindi, semplicemente, non noteranno neppure la differenza. Si tratta quindi di sfruttare un’icona riconosciuta in tutto il mondo e ricamarci sopra un’operazione commerciale. Quanti giovani preferiranno andare a vedere la versione moderna de La Dolce Vita, incuriositi dalla famosa scena della Fontana, piuttosto che il classico di Fellini?

Infine, diciamo la verità, la curiosità c’è, ed è più forte di noi e della storia del Cinema. Sta di fatto che il film di Fellini rimarrà un classico irraggiungibile, espressione di un maestro inarrivabile, il remake sarà, invece, molto probabilmente, un mero successo commerciale, che potrebbe però essere adatto ad avvicinare i giovani al capolavoro originale. Non c’è bisogno, quindi, di essere pessimisti, perché il cinema, ricordiamolo, è frutto di un compromesso ben riuscito fra arte e mercato, ed è stato così fin dall’inizio.

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