Muccino vs Pasolini: ecco perché non dovremmo sorprenderci

Ieri è cresciuta a dismisura la polemica dei cinefili contro le dichiarazioni di Gabriele Muccino, non amante del Pasolini regista, ma ecco perché non vale la pena scaldarsi più di tanto.

 

Ieri, 3 Novembre 2015, il regista Gabriele Muccino ne ha detta una delle sue, sulla sua pagina Facebook ha criticato il compianto Pier Paolo Pasolini, definendolo un regista amatoriale che:

…ha di fatto impoverito e sgrammaticato il linguaggio cinematografico dell’epoca (altissimo sia in Italia che nel resto del mondo), per rendere (involontariamente) il mestiere del cineasta accessibile a chi di cinema sapeva molto poco o niente.

muccino

Gli utenti della pagina (e non solo) non hanno gradito, e la pioggia d’insulti (anche molto pesanti) che ha inondato il post scritto da Muccino, ha costretto alla chiusura della pagina Facebook. Eppure il regista de L’ultimo bacioPadri e figlie non ha fatto altro che esprimere un’opinione (espressa male, ma pur sempre un’opinione) e non è l’unico né il primo a pensarla così. Pasolini è stato sicuramente un grande personaggio, e chi scrive non solo lo ammira, ma lo idolatra, però c’è da ammettere che dal lato puramente registico e  tecnico, quantomeno se ci riferiamo ai suoi primi lavori, Pasolini non è mai stato un regista memorabile, ma il discorso vale solo per i primi film, appunto, e Muccino avrebbe fatto bene a specificarlo, a meno che non ritenga che tutta la filmografia Pasoliniana sia da buttare. A criticare pesantemente PPP ci fu in passato una voce sicuramente ben più autorevole di quella di Muccino, stiamo parlando di Federico Fellini. Il maestro si rifiutò di finanziare il film Accattone proprio perché riteneva che Pasolini fosse un regista sciatto e sgrammaticato, senza alcuna grazia nel gestire la macchina da presa. Nei primi tempi infatti il rapporto fra i due maestri non fu dei migliori, e le idee del tutto divergenti sull’estetica e la filosofia cinematografica non aiutò. Non dimentichiamo poi che Pasolini fu principalmente un intellettuale, più che un regista vero e proprio.

Col tempo, però, Fellini e Pasolini si riavvicinarono intellettualmente, dimostrando più volte ammirazione l’uno nei confronti dell’altro. Per quel che riguarda Gabriele Muccino, chi seguiva la sua pagina sa bene che il regista non è nuovo a dichiarazioni del genere, scritte con una certa presunzione per il gusto far polemica, perciò non c’è motivo per farne una notizia. Se proprio dev’esserci una polemica, dovrebbe riguardare il fatto che a Muccino manchi qualcuno che curi la sua immagine e limi le sue dichiarazioni. Se Federico Fellini avesse avuto Facebook all’epoca, avremmo assistito agli stessi cori da stadio in difesa dell’uno o dell’altro senza lo sviluppo di un vero e costruttivo dibattito. Siamo tutti d’accordo sul fatto che Muccino e Fellini non siano neanche lontanamente paragonabili, e probabilmente i due nomi non meritano neppure di stare nella stessa frase, ma è comunque il caso di prendersela così tanto?

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