Ryan Murphy e gli attori dello show raccontano di come American Horror Story Hotel presenti numerose metafore sulla dipendenza, legate soprattutto alla droga.
Una delle scene più inquietanti del primo episodio di questa quinta stagione di American Horror Story, è sicuramente quella in cui Gabriel (Max Greenfield) viene violentato da un mostro senza volto con uno strap-on appuntito di metallo. Parlando del suo shockante debutto nello show a PopSugar e Vulture, Max ha definito la scena come “emotivamente terrificante”.
Posso affermare di sentirmi un’altra persona dopo aver partecipato alle riprese dello show. Quella scena poi è stata emotivamente terrificante. C’è stato un momento di pausa e poi mi sono detto “Ok, facciamolo!” Murphy voleva che fosse intensa e shockante.
Ma cosa rappresenta esattamente quell’orribile creatura di cui è stato vittima il personaggio interpretato da Max Greenfield nella prima puntata? A rendere tutto più chiaro è proprio Ryan Murphy. L’essere munito del dildo d’acciaio è, in realtà, una metafora:
Egli rappresenta ciò che le persone che soffrono di qualche dipendenza devono affrontare per uscirne. Non è una cosa leggera e spensierata, ma forte, potente e traumatica.
Lady Gaga aggiunge poi un’altra interessante prospettiva:
Trovo molto interessante la dicotomia di due parole: Hotel, che sembra proprio far parte del mondo di Ryan Murphy, e poi c’è il mondo esterno. Lo show è una metafora della dipendenza: come la vedono gli altri, come la vede chi ne soffre e tutto ciò che essa comporta nei rapporti con gli altri.
Non poteva mancare, infine, l’opinione di Sarah Paulson che in Hotel interpreta il ruolo di Sally, un’autrice entrata nel tunnel della droga senza essere riuscita a vederne mai l’uscita:
Buona parte di quest stagione si basa sul modo in cui possiamo entrare in una dipendenza in modi diversi, ognuno di essi dannoso per la nostra salute. Che si tratti di amore, di sesso, di droga o di alcool.
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