LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT | Te lo dice Morby

MorbidellaZ alle prese con la diffidenza iniziale nei confronti di “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Ma cosa ne penserà dopo averlo visto in anteprima?

 

Rumors di sottofondo, sono solo rumors di sottofondo. Me lo sono ripetuta di continuo quando mi è giunta all’orecchio la notizia che il mio amico Jeeg Robot stesse girando un film qui in Italia. Ma siamo impazziti? Un film su un supereroe in Italia? bello? Ma quando mai?

Ho costretto Daniela a portarmi in sala al cinema Astra durante Lucca Comics, quella ripeteva che dovevamo finire le interviste, ma io sapevo dentro di me che la cosa era importante, che bisognava andare a vederlo. Si è zittita quando ha scoperto che Gabriele Mainetti (regista) e Claudio Santamaria (protagonista) erano presenti in sala… tsk, donne.

LA STORIA E’ QUESTA

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Enzo sfugge ai poliziotti gettandosi nel Tevere, entrando in contatto con dei liquami nerastri e sospetti. La mattina seguente, dopo ore di agonia, si risveglia con dei superpoteri assurdi (complimenti Claudio, pure con 20 kg in più fai la tua porca figura), che pensa bene di sfruttare per recuperare più soldi e comprarsi una quantità industriale di yogurt e film porno. Non essendo uno stinco di santo decide di non usare i superpoteri per aiutare gli altri ma solo sé stesso, fino a quando non salva la dolce fanciulla pazza che lo prende davvero per “Jeeg”. La poverina ha perso i genitori ed è convinta che Jeeg Robot esista e salverà lei e il mondo, quindi ha un attaccamento morboso ai dvd del cartone (unici momenti in cui appare il mio amico animato). Enzo è costretto ad accollarsela, ma non ne rimarrà poi così dispiaciuto. Con lei comincia a recuperare la sua parte umana, quella più vicina al sentimento, che lo convince a sfruttare il suo dono per qualcosa di più di una scatola di yogurt, fino a quando non dovrà avere a che fare con il cattivo della situazione. Un personaggio che mette i brividi già solo con lo sguardo, un pazzoide fissato con le canzoni anni ’80, da Anna Oxa alla Bertè, e che riesce ad ottenere i superpoteri come lui. Un Luca Marinelli degno di tutte le note possibili.

Luca+Marinelli+Gabriele+Mainetti+Lo+Chiamavano+TkiTiyeFXC7l

Insomma ragazzi, c’è lo humor, c’è l’azione, ci sono i dialoghi fighi senza buchi oscuri di sceneggiatura (grazie Mainetti, grazie Guaglianone), c’è il dolore, c’è il disagio, c’è Roma, c’è Gomorra (se lo vedrete capirete), c’è Santamaria, c’è Santamaria, c’è Santamaria, c’è Santamar…DANIELA VATTENE!

C’è tutto quello che serve a creare un piccolo gioiello del cinema italiano, che mette in scena i supereroi senza copiare gli amici d’oltreoceano, anche perché il budget manco lo sfiorano, e senza prendersi troppo sul serio. Montaggio fantastico.

Parola di Morbidellaz

(Ora vado, che Jeeg è venuto a trovarmi).

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