Scheletri, rischi mortali, improvvisazioni e intrusioni di altri registi. I retroscena più particolari e incredibili de “Il buono, il brutto, il cattivo”.
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- Ricordate l’iconica colonna sonora di Ennio Morricone? Il compositore trovò l’ispirazione per il tema musicale sul posto, sentendo il verso delle iene del luogo.
- Sebbene Clint Eastwood sia l’attore più accreditato del film, è in realtà Eli Wallach ad apparire per la maggior parte del tempo sullo schermo.
- Il budget del film era piuttosto alto per l’epoca: 1,6 milioni di dollari (per fare un confronto, il costo medio di un film hollywoodiano oggi si aggira attorno ai 40 milioni di dollari).
- Orson Welles sconsigliò a Sergio Leone di realizzare il film, perché era convinto sarebbe stato un disastro al box-office.
- Sergio Leone aveva inizialmente intenzione di intitolare il film “I magnifici furfanti“, ma cambiò impulsivamente il titolo in “Il buono, il brutto, il cattivo” durante una riunione con i dirigenti della United Artists Arnold Picker e Arthur Krim. Il nuovo e improvvisato titolo convinse entrambi e fu così siglato l’accordo per il finanziamento della pellicola e per la detenzione dei diritti di distribuzione negli Stati Uniti.
- Il genuino stupore di Eli Wallach che corre fra le tombe del cimitero è dovuto a un cane che lo inseguiva dopo essere stato liberato sul set dal regista.
- Sergio Leone temeva Lee Van Cleef non sarebbe stato abbastanza credibile per il pubblico nel ruolo del cattivo, a causa della sua precedente interpretazione del bonario colonnello Mortimer in Per qualche dollaro in più (1965).
- Per il motivo di cui sopra, Leone offrì la parte del cattivo a Charles Bronson, a cui venne anche offerta la parte di Tuco, il brutto. L’attore però rifiutò entrambe le proposte.
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