Quanti cinefili si saranno chiesti quali fossero i film preferiti dal grande regista svedese Ingmar Bergman? Ecco svelato il mistero.
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Il quartiere del corvo (Bo Wilderberg, 1963)
Nominato agli Oscar come Miglior Film Straniero, il film di Wilderberg (un altro regista svedese, come Bergman, e suo contemporaneo) racconta di un giovane aspirante scrittore che vive con coinvolgimento la vita del proprio quartiere popolare come specchio delle trasformazioni sociali e politiche che vive tutta l’Europa degli anni ’30.
Rashomon (Akira Kurosawa, 1950)
Probabilmente è il film che abbiamo trovato più spesso durante tutta la rubrica che riguarda i gusti delle maggiori personalità del cinema. E se tutti lo considerano uno dei migliori film di sempre, un motivo ci sarà. Kurosawa mette in campo una rivoluzione nel racconto e nella sua rappresentazione. È grazie a questo film che il Giappone è entrato a far parte dei principali capitoli dei libri di storia del cinema occidentale.
La strada (Federico Fellini, 1954)
La strada è stato il primo film di Fellini ad aver portato il regista sulla ribalta internazionale, prima della consacrazione definitiva avuta con La Dolce Vita. Infatti la pellicola, che presenta molte delle peculiarità e delle tematiche caratteristiche della filmografia felliniana (il circo, la società contadina) vinse il Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1957.
Viale del tramonto (Billy Wilder, 1950)
Il Viale del Tramonto è uno dei tanti viali di Los Angeles, su cui si affacciano lussuose ville private e verdeggianti giardini. Ma il viale del tramonto è anche la metafora della vita della star del cinema muto Norma Desmond (interpretata da Gloria Swanson, che fu davvero una diva del muto), chiusa nella convinzione che il mondo senta ancora il bisogno di stelle come lei.